Buparlisib più Fulvestrant rispetto a placebo più Fulvestrant nel cancro al seno post-menopausa, positivo al recettore ormonale, HER2-negativo, avanzato


L’attivazione della via fosfatidilinositolo 3-chinasi ( PI3K ) è un segno distintivo del tumore al seno resistente alla terapia endocrina, positivo al recettore ormonale.
Lo studio di fase 3 BELLE-2 ha valutato l'efficacia dell’inibitore pan-PI3K Buparlisib più Fulvestrant ( Faslodex ) nelle pazienti con cancro alla mammella avanzato, comprendendo una valutazione dello stato di attivazione della via PI3K come biomarcatore del beneficio clinico.

Lo studio BELLE-2 era uno studio multicentrico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.
Sono state coinvolte donne in postmenopausa di età a partire da 18 anni e con tumore alla mammella istologicamente confermato, positivo al recettore ormonale e negativo al recettore del fattore di crescita epidermica ( HER2 ) [ HR+ / HER2- ], inoperabile, localmente avanzato o metastatico, con malattia progredita durante o dopo il trattamento con inibitori dell'aromatasi e che avevano ricevuto fino a una linea precedente di chemioterapia per malattia avanzata.

Le pazienti ammissibili sono state assegnate in modo casuale il giorno 15 del ciclo 1 a ricevere Buparlisib orale ( 100 mg/die ) o placebo corrispondente, più Fulvestrant intramuscolare ( 500 mg ) nei giorni 1 e 15 del ciclo 1 e nel giorno 1 dei successivi cicli di 28 giorni.

La randomizzazione è stata stratificata in base allo stato di attivazione del percorso PI3K ( attivato versus non-attivato versus sconosciuto ) e lo stato di malattia viscerale ( presente versus assente ).

Gli endpoint primari erano la sopravvivenza libera da progressione secondo la valutazione locale dello sperimentatore per i criteri RECIST di valutazione della risposta nei tumori solidi versione 1.1 nella popolazione totale, nelle pazienti con stato del percorso PI3K noto ( attivato o non-attivato ) e nelle pazienti percorso PI3K-attivato.

Le analisi di efficacia sono state effettuate nella popolazione intention-to-treat.
La sicurezza è stata analizzata in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di farmaco in studio e avevano avuto almeno una valutazione della sicurezza post-basale in base al trattamento ricevuto.

Tra il 2012 e il 2014, 1.147 pazienti provenienti da 267 Centri in 29 Paesi sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Buparlisib ( n=576 ) oppure placebo e Fulvestrant ( n=571 ).

Nella popolazione totale delle pazienti ( n=1.147 ), la sopravvivenza mediana senza progressione è stata di 6.9 mesi nel gruppo Buparlisib rispetto a 5.0 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.78, P=0.00021 ).

Nelle pazienti con stato di PI3K conosciuto ( n=851 ), la sopravvivenza mediana senza progressione è stata di 6.8 mesi nel gruppo Buparlisib versus 4.5 mesi nel gruppo placebo ( HR=0.80, P=0.0033 ).
Nelle pazienti via PI3K-attivata ( n=372 ), la sopravvivenza mediana senza progressione è stata di 6.8 mesi nel gruppo Buparlisib rispetto a 4.0 mesi nel gruppo placebo ( HR=0.76, P unilaterale=0.014 ).

Gli eventi avversi di grado 3-4 più frequenti nel gruppo Buparlisib rispetto al gruppo placebo sono stati: aumentati livelli di alanina aminotransferasi [ ALT ] ( 146 su 573 pazienti, 25%, vs 6 su 570, 1% ), aumentati livelli di aspartato aminotransferasi [ AST ] ( 103, 18%, vs 16, 3% ), iperglicemia ( 88, 15%, vs 1, inferiore a 1% ) e rash ( 45, 8%, vs nessuno ).

Eventi avversi gravi sono stati riportati in 134 su 573 pazienti ( 23% ) nel gruppo Buparlisib rispetto a 90 su 570 pazienti ( 16% ) nel gruppo placebo; gli eventi avversi più comuni ( che hanno interessato il 2% o più delle pazienti ) sono stati aumentati livelli di ALT ( 17 su 573, 3%, vs 1 su 570, 1% ) e aumentati livelli di AST ( 14, 2%, vs 1, 1% ).
Non si sono verificati decessi correlati al trattamento.

I risultati di questo studio hanno dimostrato che l'inibizione di PI3K combinata con la terapia endocrina è efficace nelle donne in postmenopausa con tumore al seno avanzato endocrino-resistente, positivo al recettore dell’ormone e HER2-negativo.
L'uso di inibitori PI3K più selettivi, come l'inibitore PI3K alfa-specifico, è richiesto per migliorare ulteriormente la sicurezza e il beneficio in questo ambito.
Non saranno perseguiti ulteriori studi a causa della tossicità associata a questa combinazione. ( Xagena2017 )

Baselga J et al, Lancet Oncology 2017; 18: 904-916

Onco2017 Gyne2017 Farma2017


Indietro

Altri articoli

I dati di uno studio hanno dimostrato che i pazienti con carcinoma mammario metastatico trattati con Alpelisib ( Piqray ),...


L'inibitore della chinasi 4/6 ciclina-dipendente ( CDK4/6 ) con terapia endocrina ( ET ) migliora la sopravvivenza libera da progressione...


Le sopravvissute al tumore al seno più anziane sono ad aumentato rischio di declino clinico dopo la chemioterapia adiuvante. Uno...


Le donne anziane con tumore alla mammella in fase iniziale ( EBC ) ad alto rischio traggono beneficio dalla chemioterapia...


I risultati di uno studio di fase 3 hanno mostrato che l'aggiunta di Ibandronato alla terapia endocrina in ambiente adiuvante...


Verzenios, che contiene come principio attivo Abemaciclib, è un medicinale antitumorale che trova impiego nel trattamento di donne affette da...


L'EMA ( European Medicines Agency ) ha approvato Verzenios ( Abemaciclib ) in associazione alla terapia endocrina adiuvante standard per...


Da uno studio randomizzato di fase 3 è emerso che l'uso di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) non ha prolungato...


Il tumore al seno ( BC ) è l'indicazione più comune per la preservazione della fertilità ( FP ) nelle...


È stato valutato il beneficio della terapia endocrina a lungo termine ( 20 anni ) in pazienti in premenopausa con...